LA MIA ITALIA

Quest’anno ricorre l’anniversario dei 100 anni dalla fine della prima guerra mondiale e su ciò bisogna ricordare il sacrificio di milioni di italiani che hanno dato la loro vita per consegnarci una nazione fra le più belle del mondo.

Ma su questo argomento sono stati versati enormi quantità di inchiostro ed altrettante parole al vento , perciò non voglio aggiungermi a quel coro, non ne ho la capacità oratoria. Voglio invece raccontare il mio personale legame con questa ricorrenza , un legame che gira attorno a una foto che ho ritrovato fra le vecchie cose nella casa della mia cara nonna ormai defunta, a dire il vero alcune copie di questa foto le ho ritrovate presso le abitazioni di altri miei parenti e perciò fin da bambino mi sono chiesto perchè mai tutti amavano quella foto e nonostante gli anni nessuno ha mai pensato di riporla in un cassetto, anzi i miei parenti l’hanno sempre orgogliosamente tenuta in bella mostra.

il ragazzo raffigurato nell’immagine era il mio bisnonno, il padre della mia cara nonna paterna. Era un ragazzo forse di 19 anni o comunque non più di 21 ( le informazioni in famiglia non sono precise), certamente era ancora un ragazzo, ma venne prelevato dalle montagne dei Nebrodi nel paesino di Tortorici, strappato alla sua famiglia e arruolato nella prima guerra mondiale. le poche testimonianze che sono riuscito a raccogliere , comunque descrivono un giovane appena sposato con la mia bisnonna, che venne portato via quasi a forza per essere arruolato.

Dubito che il caro Giovanni Bevacqua fosse mosso da mire patriottiche tali da lasciare la sua giovane e bellissima moglie incinta per partire per il fronte a 2000 km di distanza… ho veramente forti dubbi che volesse farlo. Eppure quel ragazzo partì in guerra sicuramente era sul fronte del Piave o forse a Caporetto, non ha molta importanza anche perchè nessuno in famiglia lo sa con certezza e dire il vero se abbiamo letto i libri di storia sappiamo come sono andate le cose nella prima guerra mondiale.

Giovanni Bevacqua venne colpito da una granata mentre dormiva insieme ad altri due commilitoni, ma solo lui morì senza mai aver visto la sua bambina che nel frattempo era nata , (la mia cara nonna Caterina) e che in futuro crebbe orfana del padre.

Del caro Giovanni ci rimane solo una foto e basta, ci rimangono flebili tracce che la memoria sempre più distratta concellerà nei suoi discendenti…. Ma io voglio rendere omaggio a quel ragazzo di cui ci rimane una foto ed il suo nome sul monumento ai caduti nella piazza di Tortorici, voglio rendere onore e se potessi parlargli gli direi che quella Italia per cui lui ha dato la vita oggi me la sto godendo anch’io.

Vorrei parlare anche a chi oggi vuole dividere l’Italia e ricordare che l’Italia si è fatta soprattutto grazie al sangue versato dai ragazzi del sud, perciò abbiamo il pieno diritto di reclamare a gran voce la nostra parte d’Italia!!

Dopo 100 anni voglio rendere omaggio a quello sconosciuto soldato e ricordare il caro prezzo pagato dalla gente del Sud in quella guerra nella quale  per quanto i libri di storia ne hanno tanto decantato la vittoria, la realtà fu tanto tragica per chi non vide mai più tornare i propri figli dal fronte…

…. e nel caso di nonna Caterina quello di non aver mai conosciuto il suo papà.

Biagio Pinzone Vecchio

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In giro per Cesarò

Un veloce passaggio in auto per le vie di Cesarò mi fa venire in mente un caro amico che vive lì, perciò lo chiamo e gli chiedo di preparare un caffè perchè fra pochi minuti passo a salutarlo.
Mi fermo nella piazzetta antistante la casa, come al solito l’accoglienza è molto familiare, ma tutta la famiglia è indaffarata a preparare delle vere specialità, perciò non voglio fargli perdere tempo, loro hanno una piccola macelleria e nei fine settimana si ritrovano a dover sistemare e preparare per i loro clienti che da quel che vedo vengono anche da molto lontano.
Nel tempo che passa fra la preparazione del caffè rigorosamente con la moka faccio un giro per le stanze seguendo un familiare e mi imbatto in uno spettacolo che sicuramente farà invidia a tanti…
Una vera porchetta appena sfornata dal forno a legna, le stigghiole, e poi salumi e formaggi fatti in casa pronti per la consegna ai clienti, un vero tripudio di odori di un tempo e sapori che solo quà si possono apprezzare, mi è venuta in mente la mia infanzia quando  mio padre e mia madre preparavano le salsicce fatte in casa e tutti i derivati del maiale nero del quale come si sa non si butta via niente.
Metto qualche foto per provacare i palati più insensibili.

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TANTO PER COMINCIARE

E’ il mio primo post

lo voglio dedicare alla mia terra , la Sicilia la terra dei tanti luoghi comuni , il sole , il mare e tanti  bla bla bla….

voglio portarvi sui  Nebrodi e

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lascio che siano le immagini a parlare…

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